Theaster Gates
Nato a Chicago, USA , nel 1973.
Vive e lavora a Chicago.
Con una formazione in teologia, urbanistica e belle arti, Theaster Gates è noto per il grande impegno sociale delle sue installazioni e performance, caratterizzate da temi che si ricollegano a comunità, riunioni e politica relazionale. Da bambino, Gates cantava nel coro della chiesa battista della sua famiglia e in tal modo ha sviluppato una particolare attrazione per spiritualità e riti, laureandosi in studi teologici alla Iowa State University e alla University of Cape Town, Sudafrica. Le sue opere riflettono un interesse per gli spazi collettivi e gli eventi, che si tratti di pranzi, sermoni o esercitazioni in classe.
Molti suoi progetti sono radicati nella storia e nella cultura di Chicago – dove è nato e tuttora vive e lavora –, ma le sue opere sono decisamente multiculturali. La prima personale dell’artista, Plate Convergences (2007), utilizzava la tavola da pranzo come metafora attraverso la quale esplorare conversazioni e scambi interculturali. Nella duplice veste di pasto rituale e di happening artistico, Plate Convergences era stata ispirata dal ceramista Shoji Yamaguchi e da sua moglie May, attivista per i diritti dei neri, che negli anni sessanta ospitavano cene comunitarie nel Mississippi rurale per ospiti di ogni condizione sociale.
Per la Biennale di Venezia, Gates ricorre ancora una volta a una fusione di tradizioni spirituali occidentali e orientali. In Martyr Construction (2015), l’artista ricicla i resti materiali della chiesa cattolica di St. Laurence, una chiesa parrocchiale ormai demolita nella South Side di Chicago, come simbolo dell’attuale disinvestimento negli spazi sacri urbani, in particolare nei quartieri poveri e abitati da neri. L’installazione di Gates incorpora manufatti originali ed elementi architettonici – una campana, materiale da costruzione, l’organo della chiesa, un frammento di una statua di cemento del santo patrono – ispirandosi al buddismo giapponese e alla filosofia del wabi-sabi, che abbraccia transitorietà e imperfezione. Prendendo spunto dalla continua ricostruzione dei templi e santuari giapponesi come dimostrazione di temporaneità, Gates spera di trasformare la distruzione in una nuova vita e di offrire un modello per ricostituire la comunità. L’installazione sarà accompagnata dal video di un concerto spiritual e di un’esecuzione musicale dal vivo fra le rovine della chiesa.