Si tratta di una delle due "Teste di tigre" di Antonio Ligabue presenti in collezione, entrambe dipinte in una posa frontale. Il primissimo piano, la dentatura irregolare e le linee nervose della mandibola contribuiscono a infondere drammaticità all'imminente agguato del felino, che non è perfettamente centrale né centrato, anzi sembra balzare da destra ed entrare nell'inquadratura. Il muso frontale della tigre compare nei dipinti di Ligabue già nella metà degli anni Trenta, ma non isolato come in questo caso: pare quasi, infatti, un dettaglio dei celebri felini in lotta con altri animali. L'opera qui esposta è invece stata datata tra il 1965 e il 1966 e ricorda piuttosto la grafica dei cartelloni circensi molto amati dall'autore, soprattutto nella resa degli occhi tagliati lateralmente e nelle righe del pelo.
È l'immagine più famosa di questo soggetto: venne infatti usata da Franco Maria Ricci come copertina per la sua preziosa monografia del 1967 dedicata a Ligabue, che permise di fare uscire l'artista dal provincialismo e di dargli una dignità internazionale. Per quell'occasione Franco Maria Ricci commissionò a Cesare Zavattini il poemetto "Toni", dal quale fu tratta la sceneggiatura del film realizzato da Salvatore Nocita per la televisione nel 1977.