Walead Beshty
Nato a Londra, UK, nel 1976.
Vive e lavora a Los Angeles, USA.
Nel 2002 Walead Beshty ha conseguito una laurea di secondo grado presso la School of Art della Yale University. Da allora ha tenuto conferenze, insegnato e scritto moltissimo sull’arte contemporanea, continuando comunque a esporre a livello internazionale le proprie opere, sia fotografiche che plastiche. Attualmente Beshty vive a Los Angeles, dove è molto noto per i suoi grandi fotogrammi astratti e le sculture di vetro traslucido e rame lucidato. Beshty registra, sia nelle immagini che negli oggetti, i fenomeni fisici sensibili, anche se ritiene la sua scultura più entropica e banale, tanto che non protesta se una sua opera si crepa o si sporca mentre viene spedita, installata e ammirata in gallerie e musei. L’ideazione di queste opere astratte deriva da un insieme preordinato di regole, anche se poi sono esposte alle condizioni indeterminate della produzione. Ne risultano composizioni dinamiche di calcolo e rischio. I suoi lavori sono ingannevolmente astratti, con un sottofondo di critica sociale. È ironico vedere materiali tanto degradati nella struttura, come il vetro crepato, acquisire una valenza estetica nella logica di Beshty, un sistema che colloca in primo piano l’indicizzazione dell’influenza dell’uomo sul mondo della materia. Beshty produce anche opere di tipo documentario, in modo da registrare l’influenza delle ideologie politiche sul mondo materiale. Una di queste serie, Travel Pictures (2006), rappresenta l’architettura dell’ambasciata irachena, ormai vuota, nell’ex Berlino Est, con un’esposizione – secondaria e casuale – agli scanner ai raggi X dell’aeroporto quando Beshty stava rientrando negli Stati Uniti. La storia di questa serie e molto interessante. Nel 2001 Beshty aveva saputo che la DD R aveva concesso l’ambasciata all’Iraq a titolo perpetuo e lo incuriosirono le condizioni indeterminate della sovranita dei due Paesi, in particolare quando nel 2003 ebbe inizio la guerra in Iraq. Travel Pictures assoggetta le forme istituzionali della diplomazia ad altri regimi di sicurezza, sorveglianza e controllo politico.
I Guadalajara Works (2013), presenti alla Biennale di Venezia, sono una serie di sculture che esplorano le condizioni delle ceramiche cotte ad altissime temperature in una fabbrica nella zona di Guadalajara, in Messico. Queste fabbriche vennero fondate a Jalisco negli anni cinquanta e sessanta, soprattutto per fornire stoviglie a ristoranti e alberghi. In tempi più recenti questa industria ha beneficiato del turismo internazionale e della ratifica del NAFTA (Accordo nordamericano per il libero scambio) del 1994, pur mantenendo la propria manodopera molto qualificata e con salari bassi. Nel 2013 Beshty si è stabilito a Jalisco per produrre opere a tre strati che mettono in relazione le fabbriche di ceramica messicane e una serie di affreschi nella cappella dell’Hospicio Cabanas di Guadalajara, dipinta da Jose Clemente Orozco fra il 1938 e il 1939. Questi affreschi storici, che presentano diverse scene relative alla conquista spagnola e alla meccanizzazione fra le popolazioni indigene americane, servono da allegoria per le forme attuali di sfruttamento.
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