Anche di questa opera di Giuseppe Vermiglio non si hanno notizie circa la provenienza e il suo arrivo presso la pinacoteca. La tela rappresenta Giuditta che ha appena reciso la testa del generale assiro Oloferne e sta per metterla nel sacco tenuto dalla sua nutrice, secondo quanto narrato nel Libro di Giuditta. Il dipinto, eseguito probabilmente negli anni Venti del Seicento, è assai elegante soprattutto nella figura dell’eroina israelita e mostra chiara derivazione da Caravaggio e l’influenza di Artemisia Gentileschi.