Nella stanza dei giochi esposti alle pareti e al soffitto occhieggiano i giocattoli costruiti dai bambini – in particolare dagli alunni di Guatelli – utilizzando materiali poveri e di scarto come scatole di latta, schegge di legno, castagne, noci, ecc. A questi giocattoli e piccole sculture prodotte da Guatelli stesso. "Sono belli i miei personaggi, guarda bene le facce e le espressioni. Sono umani e commoventi. Vengono diversi da soli, basta guardarli bene e sai dove fare i buchi, le bocche, gli occhi...". Il suo divertimento nasceva da questo, dal farsi suggerire cosa fare da quegli "scarti", le cose che nascevano da sole si concquistavano così un posto e tutta la sua attenzione.