Questa piccola e squisita tavola giovanile è firmata e datata 1483, quando il pittore era poco più che ventenne. Nella figura della Vergine, fasciata dal velo bianco e dal manto rosso, si può notare la conoscenza e il dialogo con le creazioni contemporanee di Giovanni Bellini, anche nella delicatezza psicologica del volto. Ai modi belliniani si risponde tuttavia con un linguaggio decisamente più plastico, con panneggi accartocciati e mani come scolpite da uno scultore ligneo. Il Bambino, di scorcio in diffcile prospettiva diagonale, sottintende l’altro polo di riferimento costante di Bonsignori, Andrea Mantegna. Si tratta di un’allegoria della Passione, in cui il Bambino è addormentato e il sonno allude alla morte. La lastra di marmo su cui egli sta disteso è la cosiddetta pietra dell’unzione, su cui secondo la tradizione fu collocato il corpo di Cristo dopo la deposizione dalla croce per essere unto, prima della sepoltura. La madre in preghiera con gli occhi socchiusi prefigura il suo pianto sul corpo del figlio morto.
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