Quest’opera di Gaetano Previati - originariamente intitolata Madonna - venne presentata alla II Triennale di Brera del 1894 come manifesto della nuova poetica simbolista con cui il pittore ferrarese ebbe modo di confrontarsi durante il viaggio in Francia del 1892. Nella Madonna dei gigli i toni risultano più marcatamente cattolici rispetto alla celebrazione ideale e spirituale del tema materno costituita da Maternità, la controversa tela presentata da Previati alla prima Triennale nel 1891.
L’opera presenta la visione celestiale di una madre con bambino immersi in un campo di gigli, tradizionale simbolo di purezza. La tecnica divisionista è caricata di nuove valenze religiose e spirituali di matrice preraffaellita che emergono ad esempio nei vibranti tocchi di colore che suggeriscono l’aureola della Vergine.
Se nei gigli l’andamento delle pennellate è verticale, per contrasto la veste della Vergine è definita da tratteggi ad andamento orizzontale.