La delicatezza dell’immagine, la soavità dell’abbraccio che la Vergine usa per stringere il piccolo Gesù, la gamma dei colori…Sono questi altrettanti indizi che rinviano ad un artista emiliano, probabilmente operante a Bologna nella seconda metà del diciassettesimo secolo. Echi lontani di Correggio ancora ispirano la dolce pennellata che si compiace della soavità della scena ritratta. Ma più attuale sembra l’influenza di Guido Reni, poiché si tende qui ad un modello di bellezza femminile più ideale che reale, che assorbe in lontananza il grande magistero raffaellesco. In effetti le due figure, per quanto avvinte, sono leggermente diverse. Delizioso il bambino, dalle gote rosse e dal sonno imperturbabile. Più austera la madre, che rivela un volto costruito con precise proporzioni geometriche.