Nel 1916 la contessa Nerina Armandi Avogli nomina il Comune di Bologna, retto dal Sindaco socialista Francesco Zanardi, suo erede universale, disponendo che la villa in cui risiede sia destinata "ad esposizioni (permanenti o temporanee) di arte moderna, ed il terreno circostante per uso giardino pubblico". Già poco dopo la morte della contessa, e nonostante la guerra in corso, il Comune delibera l’acquisto di nuove opere per costituire la nuova Galleria d’arte moderna, che tuttavia verrà aperta al pubblico solo nel 1925.
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