Il culto di Mami Wata è un culto transnazionale dell'Africa occidentale e del Congo, che riunisce elementi africani, europei ed indiani, a dimostrazione del coinvolgimento globale delll'Africa stessa. L'origine iconografica di Mami Wata risale a delle cromolitografie prodotte in Europa alla fine del XIX secolo e diffuse in India e Africa a partire dagli anni Quaranta e Cinquanta del XX secolo. Tali immagini ritraggono una donna dai lunghi capelli neri che tiene tra le mani e intorno al collo un serprente, che viene definita, a seconda dei luoghi, Regina delle donne, oppure Regina delle acque o Sirena. La sua adorazione è legata al consumismo occidentale: la sua bellezza e la sua ricchezza sono eccessive, ammalia ed è associata al benessere dai suoi devoti. Nonostante sia fortemente legata alla femminilità, la sua identità sessuale è ambigua e può assumere anche sembianze maschili, come quella di Densu, una divinità indù con tre teste e sei braccia presente in Togo.