Il significato di questi oggetti singolari, che sono stati portati alla luce da sepolture della Cina sud-occidentale alla fine del periodo Han soltanto, è ancora oggetto di studio e dibattito tra gli studiosi. Sicuramente la loro comparsa è collegabile ai movimenti millenaristici di ispirazione taoista che contribuirono alla caduta della dinastia.
L’orso di terracotta nel quale si innesta il “tronco” dell'albero di bronzo è seduto con le zampe anteriori posate sulle ginocchia: due pezzi di turchese incastonati costituiscono gli occhi; la bocca è dipinta internamente di rosso e di rosa.
Il tronco dell’albero presenta, a intervalli regolari, quattro anelli con quattro alloggiamenti ciascuno. Tra gli anelli campeggiano tre lamine traforate, a forma di paletta, le cui raffigurazioni sono analoghe a quelle che si incontrano sui rami dell’albero, con predominanza di personaggi umani impegnati in diverse attività. Quattro livelli di rami ondulati sono agganciati agli anelli e disposti a raggiera nelle quattro direzioni. Quattro teste di drago sorreggono nella bocca i rami del livello più basso. L’albero è sovrastato da un uccello dal ricco piumaggio, dotato di ali spiegate amovibili.
Tutti i sottilissimi elementi traforati sono caratterizzati dalla forma ripetuta delle tipiche monete cinesi, circondate da filamenti che evocano gli stami di fiori: sono inoltre alternati a lunghe foglie simili a quelle del salice, che rafforzano il richiamo a un albero. In mezzo a questi elementi decorativi si stagliano numerose figurine che rappresentano i passaggi di qualche racconto o hanno valore simbolico. Vediamo ad esempio dei popolani, vestiti con tuniche e pantaloni, a fianco di nobili o letterati, riconoscibili dai lunghi abiti a manica ampia e dai copricapi che ne indicano il rango; degli elefanti con conduttori che si accingono ad entrare nella porta di una città; degli arcieri a caccia di cervidi; e poi ancora maschere di tigre, uccelli dalle lunghe piume, altri animali.