Nel 1968, Luigi Snozzi venne incaricato di elaborare il progetto per una scuola elementare a Monte Carasso, nel Canton Ticino, nel contesto di un piano ideato da un professore dell’ETH (Politecnico federale) di Zurigo. Egli rifiutò di progettarla nei termini richiesti perché il sito si trovava all’esterno dei confini della città, nei pressi di un’autostrada. L’idea di Snozzi era quella di collocare la scuola elementare nell’ex convento situato nel centro del paese. Il rifiuto e la riformulazione di questa commissione hanno segnato il suo rapporto con Monte Carasso per gli anni a venire. Qui ha infatti portato avanti numerosi progetti, tra i quali la casa del sindaco, una banca, alcuni edifici residenziali e alcune strutture sportive. Ma, ancora più importante, ha proposto un nuovo regolamento edilizio fondato sull’esiguo numero di sette norme fondamentali (invece delle duecentoquaranta precedenti). Le sette regole affermano quanto segue:
1. Ogni intervento deve confrontarsi con la struttura del luogo.
2. Per rivedere il progetto, dev’essere nominato un gruppo formato da tre esperti della struttura del luogo (a causa della difficoltà di trovare questi esperti, Snozzi ha rivestito l’incarico da solo).
3. Nessun vincolo viene posto al linguaggio architettonico.
4. Sono state eliminate tutte le distanze di rispetto dai confini di vicinato e dalle strade.
5. L’altezza massima consentita per un edificio è di tre piani. Per permettere la realizzazione di un tetto piano si concede un supplemento d’altezza di due metri.
6. Il fattore di occupazione del territorio è stato aumentato da 0,3 a 1.
7. Lungo le strade si devono erigere muri alti 2,50 metri. Per gli edifici costruiti prima del 1940, quest’altezza dovrebbe essere di 1,20 metri.
Ciò che si può leggere in questo insieme di regole è fondamentalmente la volontà e la costante ricerca di sintesi. Una scelta per gli altri, ma soprattutto per sé, per tutta la durata della sua vita e in tutti i suoi edifici. Si percepisce non solo la sua fiducia in se stesso, ma una particolare fiducia nel buonsenso e, in ultima analisi, nelle persone. Per crederci, potremmo aver bisogno di modificare la nostra gamma operativa come ha fatto lui. Non su tutto, non ovunque. Non è un caso che il primo punto dell’elenco di regole proposte sia, in qualche modo, solo quello di compiere il proprio intervento con ragionevolezza. Snozzi è un esempio di pensiero radicale nell’affrontare i problemi architettonici ma, soprattutto, è un esempio di integrità. Il modo in cui porta avanti le proprie idee e la propria vita è la prova chiara delle sue azioni.
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