Ubicato nell’atrio della scuola e realizzato da Tommaso Cascella nel 1952. Generazioni di studenti si sono formate sotto il suo buon auspicio. Studenti che, come un fiume in piena, ogni giorno scorrono ai suoi piedi, la guardano ma non la vedono. Non vedono i tanti volti dipinti di giovani i cui occhi desiderosi di apprendere inseguono formule o disegni mentre insegnanti, maestri di vita, educano all’amore per la conoscenza. Il sentimento che pervade l’opera esalta quasi la sacralità dell’ambiente in cui si trova, creando un legame indelebile tra ciò che viene narrato e la vita di ogni giorno che scorre accanto. Ed è proprio questo legame che gli alunni vogliono fortemente riscoprire e riaccendere, adottando l’opera perché si sono accorti che la scuola è parte fondante del mondo in cui vivono e, pur essendo un luogo della città che ciascuno di loro vive per un tempo limitato della durata del ciclo di studi, resta il luogo in cui si forgiano e dove gettano le basi per costruire i cittadini del domani. Un’adozione che mira ad esaltare il valore non solo artistico dell’opera, ma anche fortemente evocativo del valore educativo che essa trasmette: l’amore per la cultura. Una testimonianza, quindi, che non può cadere nell’oblio dell’indifferenza, ma che merita di essere trasmessa anche alle generazioni future.