Le praterie sono il suo mestiere! Per necessità, non per scelta. Il cavallo odierno infatti rappresenta il punto di arrivo di un’evoluzione votata alla velocità: zampe lunghe e un unico zoccolo che poggia al suolo. Ma la sua storia racconta di antenati di piccole dimensioni, abitanti delle foreste che, meno votati alla velocità come nel caso di Mesohippus, di dita al suolo ne appoggiavano tre. La progressiva scomparsa della protezione forestale a favore delle aperte praterie, li ha spinti a progredire in velocità allungando le zampe e riducendo le dita d’appoggio.