Domus “del Labirinto”. Nel corso degli scavi per la “centrale dei telefoni”, nell’area della chiesa demolita di San Giovanni Nuovo, all’angolo tra le vie Cadolini e Anguissola, nel 1926 e 1952 furono portati alla luce i resti di quattro ambienti di una ricca domus, con pavimenti realizzati in tecniche diverse.
Notissimo è quello con labirinto circondato da mura di città e riquadro centrale, a tessere minutissime, raffigurante l’eroe ateniese Teseo nell’atto di infliggere il colpo mortale al Minotauro. Il mosaico, che ha un interessante parallelo nella vicina Bedriacum, costituisce la pavimentazione di un piccolo vano collegato alla soglia di un’ampia sala a scaglie policrome e tessere musive con cornice a cassettoni, in cui sono disposti sei diversi motivi a fiore. La soglia, a losanghe bianche e nere, aveva una decorazione centrale conservata solo in piccola parte e, ai lati di questa, riquadri con foglie d’edera e rettangoli con fasci di fulmini.