Sul retro della tela, si legge: “Cesare Ligari figlio di Pietro dipinse in Venezia, 1740”; l’opera fu donata all’Ambrosiana cento anni dopo da un loro discendente, Angelo Ligari. Il dipinto rappresenta l’episodio narrato nel Libro dei Numeri (Nm 21,4-9): per punire gli Israeliti a causa delle loro lamentele, Dio mandò serpenti velenosi; implorato da Mosè di fermare la strage, il Signore ordinò di innalzare su un palo un serpente di rame: chi, morso da un serpente, avesse guardato il simulacro sarebbe rimasto in vita. L’episodio divenne nel cristianesimo un antitipo della Croce di Cristo: così come guardando al serpente si veniva sanati, allo stesso modo, guardando alla Croce si ottiene la salvezza eterna. Questa tela dipende da un fregio dipinto nel 1735 da Giambattista Tiepolo per la chiesa dei Santi Cosma e Damiano alla Giudecca, ora conservato alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
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