Il complesso di Santa Giustina ospita, oltre al MuSa, il Museo Storico del Nastro Azzurro, fondato nel 1949 e unico in Italia.
L’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti decorati al Valore Militare, nacque nel 1923 per riunire i decorati e ricordarne l’eroismo e trae il nome dal nastro delle decorazioni al valore. Nel 1934 Luigi Ebranati (1890-1985) dava vita al Gruppo di Salò dell’Istituto; quindici anni dopo, nel 1949, inaugurò il museo (Museo Sacrario Adolfo Battisti, dal nome del compagno d’armi con cui aveva condiviso le dolorose esperienze della guerra e la ricerca appassionata dei cimeli dai campi di battaglia). Le raccolte, continuamente accresciute, comprendono testimonianze e documenti dei decorati non solo salodiani, reliquie risorgimentali e dai fronti della I e della II Guerra Mondiale, armi, uniformi.
Il museo è di proprietà della Federazione della Provincia di Brescia del Nastro Azzurro che lo gestisce. Le raccolte, finora esposte in quattro sale al piano terreno di palazzo Fantoni, sono state trasferite e riallestite al Centro Culturale Santa Giustina nel 2015 per agevolarne la fruizione da parte dei visitatori. Alcuni cimeli – di particolare rilievo per la storia di Salò – sono stati concessi in deposito al MuSa e sono visibili nel percorso museale.
Il percorso storico prende avvio con le campagne napoleoniche (notevole la borraccia di Domenico Grisetti) e, attraverso le lotte risorgimentali e garibaldine che videro l’intensa partecipazione dei volontari salodiani, affronta la tragedia della Prima Guerra Mondiale, dalle cui ferite nacque l’Istituto del Nastro azzurro e l’idea stessa del Museo, e della Seconda, per la quale offre anche testimonianze degli episodi bellici più prossimi a Salò.
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