Eberhard Keilhau è il vero nome di questo pittore, che nacque in Danimarca, per la precisione ad Elsinore, il luogo del mitico castello del principe Amleto. Venuto in Italia dopo essere rimasto per qualche tempo presso la bottega di Rembrandt, Monsù Bernardo compì lunghi viaggi nella penisola, abitando ad esempio a Venezia, a Ravenna e a Ferrara, e soprattutto a Roma, dove la sua permanenza ebbe una profonda risonanza artistica. È uno degli esponenti più interessanti della cosiddetta pittura di genere. Ispirandosi in parte al Caravaggio ed in parte alla scuola dei Bamboccianti, che amava dipingere scene popolaresche della Roma papalina, spese gran parte della sua produzione non religiosa per raffigurare gente comune, colta nei normali momenti di vita. In questo quadro, ad esempio, ammiriamo una donna che tiene il neonato in grembo mentre il piccolo succhia avidamente dal suo seno. Contemporaneamente, da sinistra appare un uomo, vestito di rosso sgargiante, che porta a tracolla una tavoletta su cui stanno alcuni elementi, forse vasetti di profumi o di medicinali, che egli propone evidentemente per la vendita. Tutta la scena è estremamente mossa e piacevole, sia per la ricchezza delle tinte, sia per la spontaneità di un tratto che ritrae i volti quasi attoniti dei personaggi, intenti a condurre a termine in modo proficuo la loro giornata.
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