Giovanni Battista venne ucciso a causa della sua predicazione contro la condotta dissoluta di Erode Antipa (20 a.C., dopo il 39 d.C.), sposato con la cognata Erodiade, madre di Salomè. Fu proprio quest’ultima, dopo il famoso episodio della “danza dei sette veli”, a richiedere in dono la testa del Battista. Nel corso della quarta crociata, a Costantinopoli fu ritrovato il cranio del santo, che venne trasportato nella cattedrale di Amiens, in Francia, dove rimase fino al Seicento. La reliquia era posata su un piatto d’argento e coperta da una maschera ornata con pietre preziose. Schiere di pellegrini raggiungevano Amiens per venerare la reliquia; in tutta Europa sono conservate decine di piatti come il nostro, in legno o materiali preziosi, che rievocano il reliquiario di Amiens. Il culto dei crani ha origini precristiane, ed è legato alla simbologia della testa, sede del pensiero e tramite con il divino. La tradizione pagana si riversa nel Cristianesimo, per il quale san Giovanni, che battezzò Gesù, è il tramite privilegiato fra l’uomo e Dio.
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