Con l’Oratio Dominica Bodoni realizzò un progetto ambizioso, nonché un volume destinato ad entrare nella storia dell’arte tipografica: si tratta del Pater Noster, una preghiera universale, tradotto in 155 lingue per le quali vennero usati 215 caratteri differenti. L’intero campionario degli alfabeti bodoniani si presenta in un’immensa polifonia di idiomi e di forme, tra le quali, decisamente affascinanti, spiccano quelle degli alfabeti cosiddetti “esotici”. Studioso ed appassionato di lingue orientali, il Bodoni acquisì dimestichezza con questo tipo di caratteri lavorando alla Stamperia Propaganda Fide a Roma come compositore. Quando si trattò di disegnare e produrre i suoi personali punzoni, la sfida lo vide vittorioso: se anche non si fosse in grado di tradurre il testo nelle pagine qui presentate, l’occhio del “lettore” non può che rimanere incantato dalla bellezza delle curve e dei legami tra le lettere.
L’Oratio Dominica è esposta al Labirinto della Masone sia nella versione originale bodoniana del 1806 che nella ristampa del 1967 di Franco Maria Ricci.
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