L'opera nasce da un vecchio testo universitario le cui pagine sono state piegate e graffate a formare un lungo serpente. Posizionata di volta in volta in maniera differente a seconda dello spazio espositivo, questa scultura antropomorfa cambia continuamente la sua forma per adattarsi secondo un processo quasi darwiniano al luogo a lei destinato. L’aspetto comunque ludico del lavoro si pone in contrapposizione con il metodico processo distruttivo perpetuato dall’artista nei confronti del libro.