«Non ignara mali, miseris succurrere disco»
C’è una terra di mezzo.
In cui la florida prosperità della Natura e la fragilità dell’Uomo condividono una cura amorevole verso chi patisce un destino avverso.
I confini dei territori e di ciò che è umano vengono superati.
Le braccia ricevono protezione dalla vita che sorreggono.
Gli alberi sono seni che nutrono. E gli occhi chiusi cercano le tracce di ciò che è stato e non è più.
Testo di Giuseppina Ottieri