A partire dal Manifesto della Ricostruzione Futurista dell'Universo (1915), Depero si ripropone di reinventare giocosamente il mondo intero sotto l'egida materiale e spirituale della macchina, nuovo idolo moderno. La flora diventa artificiale, la fauna metallica. Anche la rappresentazione della realtà si semplifica e meccanizza: ne emerge uno stile geometrico dalle tinte piatte e squillanti, creativamente prospettico, unitario e architettonico. Con questa vivida impaginatura formale Depero racconta la poesia della vita nei suoi aspetti quotidiani, in autentiche favole di un mondo ad un tempo futurista e primordiale.
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