Un giovane uomo posa accanto all'imponente mensola del camino in una stanza sontuosamente decorata con pesanti tende e un'icona della Vergine. Seduto su un lussuoso tappeto orientale, ha un'espressione sfacciata o addirittura arrogante. I suoi occhi sembrano avere l'aspetto di qualcuno che si aspetta di essere osservato. Il volto da ragazzo e la posa naturale completano uno dei ritratti più disinvolti e moderni dell'arte del XVI secolo.
Rosso Fiorentino è stato un rappresentante particolarmente renitente della generazione di artisti nati dopo Raffaello: egli, infatti, si distaccò dalla raffinatezza del più anziano maestro. Il ritratto di Capodimonte è evidentemente incompiuto, rivelando fluide pennellate, soprattutto sulle mani. Mentre eseguiva il dipinto ad Arezzo nel 1529, Rosso provocò una violenta rissa durante una messa e fu costretto a fuggire. L'anno seguente lavorò per il re di Francia a Fontainebleau.
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