Ritratto di Alfonso Litta

Il conte Alfonso Litta Visconti Arese, giovane esponente dell'aristocrazia milanese, dopo la prematura morte avvenuta il 4 giugno 1891, viene ricordato dalla madre, la duchessa Eugenia Attendolo Bolognini Litta con un cospicuo lascito per la costruzione di un padiglione chirurgico che ne porti il nome. Il Padiglione Litta, costruito dall'ingegner Emilio Speroni e dotato delle più avanzate strumentazioni, viene inaugurato il 4 giugno 1895. Sono questi gli anni in cui l'Ospedale comincia ad abbandonare il vecchio edificio sforzesco e a trasferire gradatamente le proprie attività sanitarie al di là del Naviglio, dando vita al nuovo ospedale a padiglioni. La commissione del ritratto viene affidata a Giuseppe Barbaglia, che ha a modello il ritratto di Alfonso, eseguito da Edoardo Gelli, di proprietà della famiglia, anche questo ora nelle Raccolte Ospedaliere, che praticamente "copia", dando al proprio soltanto una differente tessitura cromatica, più incline allo stile della Scapigliatura. Barbaglia accennerà al favorevole accoglimento del quadro da parte della critica quando in una lettera chiede altre commissioni all'Ospedale.