Ritratto di Angela De Bernardi Grisetti

Angela De Bernardi Grisetti (1830-1874) non beneficia direttamente l'Ospedale Maggiore. Moglie di Eugenio Grisetti, patriota delle Cinque Giornate di Milano, mazziniano e garibaldino, di professione orafo, miniatore e cesellatore, amico di molti filantropi milanesi, muore nel 1874, tre mesi prima della moglie. I due coniugi non reggono alla morte per parto della terza figlia, dopo aver perso altri due ragazzi adolescenti. L'unica supersitite della famiglia, Elvira, ha appena sei anni. Nel 1933, ormai vedova di Luigi Radaelli, Elvira Grisetti Redaelli destina 400.000 all'Ospedale Maggiore, suggerendo come autori dei ritratti dei genitori i nomi di Piero Gaudenzi e Augusto Colombo. Desiderando ricordare anche il marito Luigi, chiede che venga raffigurato nel ritratto commemorativo che le dedicherà l'Ospedale, per la cui esecuzione propone il pittore Giuseppe Amisani. Quando Elvira Grisetti Radaelli vede il dipinto eseguito da Augusto Colombo scrive all'Ospedale affinché il pittore sostituisca le guarnizioni e i bottoni rosa dell'abito "da vera servetta di scena" con un merletto antico. Poiché la modifica non viene effettuata, la signora propone addirittura di commissionare a sue spese un altro ritratto a Giuseppe Amisani, ma la cosa non ha seguito. Nel ritratto, Colombo dà rilievo alla figura della defunta, posta al centro della composizione, ma ne cerca anche un'attenta definizione sociale attraverso la descrizione puntuale dell'abbigliamento e degli arredi, che non sono semplicemente decorativi o riempitivi, ma attributi qualificanti del suo status sociale.