Anna Pasta (1869-1938), nata a Gallarate, penultima di nove figli, figlia e nipote di falegnami (il nonno, patriota, si rifugia in Svizzera nel 1848, dopo aver ferito un austriaco), colta e intraprendente negli affari, viene mandata a Malta, dalla ditta inglese di moda per cui lavora, ad aprire una filiale. Sposa Camillo Premoli, con cui condivide la passione per i viaggi e per la musica (lui è un ottimo violinista). Morendo, vedova e senza figli, destina all'Ospedale lo stabile di Corso Porta Ticinese 98 di proprietà del marito, sicura di interpretarne la volontà. Riceve la commissione del ritratto Marcello Dudovich, che ci lavora quasi tre anni così giustificandosi: "È il risultato di molte prove e di molto fare e disfare ed è giunto ad una semplicità quasi cartellonistica, che probabilmente è ciò che vi aspettavate da me". La commissione Artistica invita il pittore a modificare lo sfondo, aggiungendovi un viale alberato. Dopo diversi ritocchi, finalmente nel 1942 il quadro entra nelle Raccolte Ospedaliere. Appartiene alla produzione matura del famoso disegnatore liberty, presenta campiture nette e colori decisi. L'impronta cartellonistica, della quale lo stesso Dudovich è consapevole, è indubbia ma dalla composizione emana una sensazione di energia e di vitalismo che ben rispecchia la personalità moderna e attiva della benefattrice.
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