Carlo Alberto Frisiani (1848-1915), conte, il cui nome "patriottico" è dovuto alle siimpatie risorgimentali del padre Luigi, si laurea in medicina a Pavia e inizia a lavorare all'Ospedale Maggiore. Eredita dallo zio astronomo Paolo Frisiani un cospicuo patrimonio, abbandona la professione attiva per dedicarsi solo alla cura gratuita dei poveri ma impegnando gran parte delle sue energie nello studio dell'agronomia e nel miglioramento delle condizioni sanitarie e di vita dei contadini. Tra i fondatori della Guardia Medica- Chirurgica notturna di Piazza Duomo, è anche sindaco di Corbetta (Milano), dove fa da mediatore tra contadini e forze dell'ordine in una rivolta di coloni; uomo poliedrico e di molteplici interessi, destina nel testamento 60.000 lire all'Ospedale Maggiore, affinché la rendita di tale somma venga erogata come stipendio aggiuntivo a due primari che si impegnino nell'istruzione di giovani medici. Nelle sue disposizioni testamentarie ci sono indicazioni precise sull' l'esecuzione del ritratto: chiede infatti di essere effigiato presso una porta o un'arcata del porticato di una delle crociere del nosocomio e che il dipinto rechi lo stemma ufficiale di famiglia tratto dalla Consulta Araldica con l'iscrizione "Doct. med. / Comes et/ Eques/ Patric. / Mediol. / Carolus de / Frixianis" La tela doveva essere dipinta "all'antica, con contorni decisi e colori netti" e approvata dalla vedova, che affida l'esecuzione a Emilio Magistretti. La Commissione Artistica rifiuta il ritratto ultimato. Solo due anni dopo si ha un nuovo conferimento d'incarico a Aldo Carpi. Per sopperire nel frattempo alla mancanza del ritratto ufficiale alla Festa del Perdono si utilizza un piccolo ritratto prestato dalla famiglia.