Carlo Carvaglio, pisano di nascita, ma milanese di adozione, banchiere, con casa cittadina in Via Mario Pagano 61 e residenza estiva in una bella villa a Stresa sulla sponda piemontese del lago Maggiore. Nel testamento nomina erede la figlia, prevedendo un legato di 400.000 lire per l'Ospedale Maggiore. L'esecuzione del ritratto viene affidata a Mario Sironi, che ha come modello una fotografia. Il pittore è in un momento di grande attività e fama, oggetto di ambiti riconoscimenti in Italia e all'estero, ma il suo ritratto non piace né alla Commissione Artistica dell'Ospedale né alla famiglia del benefattore, forse perché l'artista privilegia il vigore drammatico e la potenza espressiva alla verosimiglianza. Questa mancata comprensione del valore artistico dell'opera testimonia quanto ancora il ritratto verista fosse caro ai committenti della buona società borghese di allora.