Carlo Casartelli (1847-1917), di Como, fratello dell'ingegner Giuseppe progettista della funivia di Brunate, volontario garibaldino, proprietario di filande per la lavorazione della seta a Milano e a Sesto San Giovanni, non è un benefattore diretto dell'Ospedale Maggiore. Quando la vedova Giuseppina Rossi nel suo testamento istituisce erede universale l'Ospedale, chiede che anche il marito, "il mio povero Carlo", venga ricordato col ritratto commemorativo. La commissione viene affidata a Esodo Pratelli, aderente al gruppo "Novecento", che lo rappresenta su uno sfondo geometrico e squadrato di ciminiere, allusione alla sua attività imprenditoriale e alla vocazione industriale del capoluogo lombardo.
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