Cesare Carozzi, benestante, non beneficia direttamente l'Ospedale Maggiore. Il figlio Luigi (1864-1941), ingegnere e architetto, risdpettando il desiderio della madre Sara, che aveva destinato trutto il suo patrimonio all'Ospedale, lascia nel suo testamento tre milioni di lire alla Ca' Granda; chiede che ai genitori Sara Radice e Cesare Carozzi venga intitolata una sala del Nuovo Ospedale di Niguarda e che anch'essi compaiano nel proprio ritratto commemorativo. È incaricato dell'esecuzione il pittore Augusto Baracchi, che probabilmente usa una fotografia quale fonte iconografica per il benefattore, mentre per la fisionomia dei genitori si avvale di un ritratto a mezza figura del padre, raffigurato in età più giovanile, e di uno a mezzo profilo della madre. Questo, eseguito da Emilio Magistretti, è il ritratto preso a modello dall'artista per raffigurare Cesare, pervenuto insieme ad altri oggetti di medio valore con l'eredità di Luigi. Le importanti collezioni d'arte di famiglia sono state invece donate dal benefattore ai Civici Musei del Castello Sforzesco. Emilio Magistretti, allievo di Hayez all'Accademia di Brera, diventa un affermato ritrattista, apprezzato per il suo elegante naturalismo dalla buona borghesia meneghina.