Giuseppe Chierichetti non beneficia direttamente l’Ospedale Maggiore. È la figlia Luigia che nel testamento destina all’Ospedale 250.000 lire in memoria del padre Giuseppe e della madre Giuseppina Cova di cui fa pervenire anche i ritratti “di famiglia”eseguiti da Giuseppe Bertini (questo nel 1880). Luigia che rimane orfana a dieci anni della mamma (figlia di Antonio Cova, proprietario del celebre caffè-pasticceria milanese), riceve un’ottima educazione e impara diverse lingue straniere; amica di letterati e artisti, a sua volta brava pittrice con partecipazione a mostre, collabora anche con la Biblioteca Ambrosiana nel lavoro di schedatura di documenti e nella consulenza per l’acquisizione di opere d’arte. Durante la prima guerra mondiale è crocerossina volontaria. La donazione all’Ospedale è un legato da lei previsto all’interno della completa destinazione del suo patrimonio in beneficenza in favore del Pio Istituto dei Figli della Provvidenza.