Grazie alle due epigrafi presenti nella parte superiore della tela, conosciamo molte informazioni sul dipinto: il nome della donna effigiata, Angelica de Alessandri, la sua età (54 anni), l’anno di esecuzione,il 1643, il motivo del dipinto e il nome del committente, Zacaria Novati, genero della nobildonna. L’attribuzione a Carlo Ceresa si fonda sulle evidenti concordanze stilistiche con i dipinti di sicura attribuzione, come la ricerca ossessiva del dato reale, evidente nel ritratto.