Luigi Franzosi (1858-1930), figlio di un calzolaio, esercita il mestiere paterno prima nel paese natale Romanengo (Cremona) poi a Milano; sposa la portinaia di uno stabile in via Zecca Vecchia: dotato di spirito di iniziativa, apre, con lon l'aiuto della moglie, una trattoria, un magazzino di vini e infine il negozio di alcolici, che diventa presto un avviato e redditizio esecizio. Quando benefcia l'Ospedale Maggiore, la commissione del ritratto è affidata a Cesare Monti, e contemporaneamente ad Achille Funi è destinato quello di Isaia Zancone; l'esecutore testamentario di Zancone fa presente che il nome di Cesare Monti era stato fatto espressamente dal defunto, così i due artisti "si scambiano" la committenza. Funi, che si era ormai distaccato dall'impostazione stilistica di "Novecento", rappresenta il personaggio seduto davanti a un tendone rimboccato presso una finestra aperta attraverso cui si vede la facciata della Ca' Granda, con evidente riferimento all'oggetto del gesto generoso del benefattore.
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