Luigi Maccia (1824-1895), rimasto orfano di entrambi i genitori in giovane età, pur avendo interrotto gli studi per accollarsi l'onere di mantenere fratelli e sorelle, riesce a imporsi nel lavoro e a ottenere, grazie alla sua intelligenza e capacità, incarichi di grande prestigio: è presidente della Camera di Commercio, Consigliere della Banca d'Italia, direttore della società Mutuo Soccorso degli agenti e dei viaggiatori di Commercio; viene nominato commendatore della Corona d'Italia e cavaliere della Legione d'Onore. Promuove e presiede il comitato dell'Esposizione Nazionale dell'Industria Italiana che si svolge a Milano nel 1881. Nel testamento nomina esecutore testamentario il cognato Pietro Carmine, fratello della moglie Teresa, deputato al Parlamento, che eroga metà delle 100.000 lire che Luigi Maccia aveva destinato in beneficenza, all'Ospedale Maggiore. Viene sepolto nella tomba di famiglia al Cimitero Monumentale. La commissione del ritratto viene affidata a Leonardo Bazzaro.