Nel 1810 lo scultore François-Joseph Bosio fu chiamato a Compiègne per ritrarre dal vero l’imperatore dei francesi Napoleone Bonaparte e la seconda moglie, Maria Luisa d’Austria. I due busti, esposti al Salon nello stesso anno, ottennero tale successo da essere identificati con l'immagine ufficiale dell’augusta coppia. Tale fu la fama dei due ritratti che la sorella dell’imperatore, Elisa Bonaparte Baciocchi, granduchessa di Toscana e principessa di Lucca e Piombino (territorio che includeva Carrara e le sue cave di marmo), volle fare eseguire più copie a partire dal calco in gesso della celebre Maria Luisa di Bosio. A Lorenzo Bartolini, il più dotato tra gli scultori di corte attivi per la principessa, fu dato l'incarico di tradurre il prototipo in marmo e di farlo riprodurre in diverse dimensioni per favorirne la diffusione, con oculata mossa propagandistica in favore della famiglia Bonaparte. Il presente busto è opera dello stesso Bartolini, che lo firmò al verso. La finissima lavorazione del marmo attesta le qualità dell’artista, che pur avendo lavorato “d'après Bosio” ha saputo fornire un'immagine originale di Maria Luisa, meno idealizzata, dove la tunica all'antica è sostituita da un moderno abito in stile impero con morbido scialle.
Visual arts: ti interessa?
Ricevi aggiornamenti con il tuo Culture Weekly personalizzato
Ecco fatto
Il tuo primo Culture Weekly arriverà questa settimana.