Odoardo Fano (1835 -1904), di famiglia ebrea genovese, ragioniere, garibaldino e militante tra i Cacciatori delle Alpi (in alcune interessanti lettere al fratello racconta della sua avventura garibaldina), combatte il brigantaggio meridionale; nel testamento, dove chiede funerali laici e che la sua salma "sia sezionata a solo vantaggio della scienza e poi cremata", nomina erede universale l'Ospedale Maggiore, che affida l'esecuzione del ritratto a Angelo Morbelli. L'artista è assistito "in corso d'opera" da Eugenio Fano, fratello del benefattore, che gli fornisce informazioni e suggerimenti e che alla fine ne loda l'operato. Il dipinto, divisionista, di semplice impostazione quasi fotografica, è uno dei non molti ritratti su commissione eseguiti da Morbelli, noto anche per le commoventi vedute dei "Vecchioni", ospiti del Pio Albergo Trivulzio. Del dipinto è noto anche uno studio a matita su carta relativo al volto.