Pietro Sommaruga (1825-1902) non beneficia direttamente l'Ospedale Maggiore. La nipote Luigia Macchi (1883-1993), figlia di Cesare Macchi di Teresa Sommaruga, nel testamento in cui nomina erede l'Ospedale Maggiore di una somma pari a 26 milioni di lire (una porzione di stabile in Via Lecco e molti titoli) chiede, oltre che il mantenimento della tomba di famiglia al Cimitero Monumentale, che, al posto del proprio, vengano eseguiti i ritratti commemorativi del padre e del nonno materno (dona inoltre quello "di famiglia" della madre, eseguito da Giuseppe Palanti) a cui va il merito dell'acquisizione del grande patrimonio che aveva ereditato. Nubile, dopo aver ricevuto un'ottima educazione, riconosce di essersi potuta permettere un'esistenza agiata, tra viaggi e una brillante vita di società, grazie ai membri della sua famiglia, in primis il nonno, Pietro Sommaruga, originario della Valcuvia, che viene, povero a Milano da ragazzo a cercare lavoro. Si diploma capomastro frequentando le Scuole serali professionali del Castello. Tenta poi con coraggio e grande spirito d'iniziativa, la carriera di impresario, raggiungendo il successo e il benessere. L'incarico del ritratto, come di quello di Cesare Macchi, viene affidato a Aldo Carpi, in quegli anni direttore dell'Accademia di Brera, che esegue un'opera con un taglio compositivo moderno e dinamico, uno sfondo piatto che però dilata verso lo spazio aperto e, pur usando per dipingere il viso un tratto schematico, riesce comunque a renderne l'espressività.