La stampa raffigura Giulio III del Monte, il papa che riaprì il concilio a Trento nel 1551, dopo il momentaneo trasferimento dell’assise a Bologna (1547) e l’interruzione dei lavori decretata nel 1549 dal suo predecessore Paolo III. Il pontefice indossa la mozzetta, una mantellina con cappuccio chiusa da una bottoniera, e il camauro, un copricapo in velluto rosso bordato di ermellino per l’inverno, di raso rosso per la stagione estiva. Un cartiglio ricorda l’aretino Pietro Camaiani, agente del duca di Firenze al concilio, amico di Angelo Massarelli e protetto di Giulio III. Questi incontrò il Camaiani già al tempo del proprio cardinalato e gli affidò in seguito varie missioni di rilievo politico.