Leyla Gencer (Istanbul 10 ottobre 1928 – Milano 10 maggio 2008) è un soprano turco che ebbe la sfortuna di esordire in un periodo storico dove stavano sbocciando fenomeni artistici come Renata Tebaldi e Maria Callas. Ma nonostante fosse spesso relegata al secondo cast o addirittura al ruolo di “doppio senza diritto di recita” (il che voleva dire essere pronti a sostituire la titolare di un’opera ma soltanto in caso di defezione, come per esempio alla Scala nel 1958, anno in cui la Gencer era pronta a sostituire Maria Callas in Anna Bolena ma non cantò neanche una recita), ebbe una carriera straordinaria. Prima di Montserrat Caballé, della Sutherland e della Sills, fu promotrice della “Donizetti Renaissance” che permise di riscoprire opere da tempo dimenticate e da allora rientrate nel repertorio di molti teatri. La cosa curiosa è che raggiunse la fama senza l’appoggio di nessuna casa discografica, senza pubblicità, solo grazie all’incredibile passaparola e alla venerazione che i suoi ammiratori nutrivano nei suoi confronti. Proprio per questo fu soprannominata “la fidanzata dei pirati”: non esistono registrazioni ufficiali ma soltanto dal vivo, “pirata”, che sono bastate a tramandare fino ad oggi la delicatezza dei suoi famosi pianissimi e la veemenza, l’impetuosità delle sue interpretazioni. Anche quando non cantava più continuava a venire spesso alla Scala ad assistere agli spettacoli e lassù in loggione fedeli ammiratori aspettavano di vederla entrare in sala, felici di avere la “loro “Regina” fra le mura del teatro che la vide spesso protagonista. E non era raro che, durante gli intervalli, scoppiassero
furibonde discussioni che miravano ancora e ancora a stabilire la supremazia della loro amata interprete.
Quando Riccardo Muti decise di fondare l’Accademia della Scala nel 1997, affidò a Leyla Gencer il prestigioso ruolo di Direttore Artistico della nascente istituzione, carica che manterrà fino al 2008. Pochi mesi prima della sua scomparsa decise di donare al Museo questo suo ritratto e alcuni dei suoi splendenti gioielli di scena.