Ritratto di Umberto Carpi de Resmini

Umberto Carpi de Resmini (1881-1970) non beneficia "economicamente" l'Ospedale Maggiore, ma ne è un insigne medico. Allievo del Collegio Ghislieri, si laurea in medicina a Pavia; praticante all’Ospedale Maggiore, vince nel 1906 il premio Carlo Dall’Acqua (grande medico, a sua volta benefattore dell'Ospedale, fondatore della sua biblioteca e istitutore del premio che porta il suo nome) e il premio dell’Associazione d'incoraggiamento all’intelligenza per studi di perfezionamento all'estero. Infatti incrementa la sua preparazione batteriologica e biochimico-immunologica a Berlino dal professor Julius Morgenroth. Nel 1908 è primo assistente di Carlo Forlanini a Pavia, poi aiuto e incaricato dell’insegnamento di propedeutica medica. Nella Grande Guerra viene richiamato come capitano medico in servizio al fronte per la cura dei feriti con gravi lesioni intestinali. In quel periodo matura anche il suo grande interesse per la tisiologia e per la profilassi antitubercolare. Primario medico dal 1922 all'Ospedale, Direttore della Scuola di perfezionamento in tisiologia e malattie respiratorie, perfeziona l’apparecchio da pneumotorace artificiale e studia le possibilità dell'applicazione della chemioterapia nella cura della tubercolosi, da lui ritenuta una malattia sociale e da combattersi come tale. Grande didatta: sul suo "Manuale di semeiotica medica" hanno studiato intere generazioni di medici. La vedova Felicita nel 1971 fa pervenire in dono all' Ca' Granda questo ritratto del marito, eseguito dal fratello Aldo, insieme ai volumi della sua biblioteca. La bella resa fisionomica e psicologica del personaggio è stata sicuramente facilitata dalla conoscenza intima da parte dell'artista-familiare.