L'ingegnere Vittorio Balzaretti (1861-1926), laureato al Politecnico di Torino, per molti anni consigliere comunale a Milano, sposa Olimpia Bordoni, figlia del propietario delle "Vetrerie Milanesi"; si stabilisce in seguito a Livorno dove dirige la "Vetreria Italiana Balzaretti Modigliani & C.", fondando poi la "Vetreria Pisana". Nel suo testamento non dimentica la sua Milano e destina 100.000 lire all'Ospedale Maggiore. La commissione del ritratto viene affidata a Leonardo Dudreville, poco dopo la sua partecipazione alla Mostra della Permanente "Novecento italiano" del 1926, ed è il primo dei sei ritratti eseguiti dall'artista per la Quadreria ospedaliera. Questa scelta dimostra come la Commissione Artistica dell'Ospedale volgesse i suoi interessi ora a pittori che esulavano dalla consueta tradizione ritrattistica e esprimevano istanze di rinnovamento. Dudreville fa un ritratto analitico, che coglie dettagli dell'ambiente e dell'abbigliamento, riuscendo a dare una buona resa fisionomica e psicologica del personaggio.
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