La sala, dopo i danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, nel millenovecentocinquantuno fu completamente ristrutturata dall’architetto Ettore Fagiuoli e trasformata in sala da pranzo; prende oggi il nome di Sala del Procuratore per la presenza del ritratto di Nicolò Erizzo, Procuratore di San Marco dipinto da Alessandro Longhi (1767).
Tra gli oggetti esposti vi è un raro esemplare di "Stangenglas", vaso cilindrico in vetro. Secondo recenti studi fu realizzato a Venezia nella seconda metà del Sedicesimo secolo e raffigura il mito di Apollo e Marsia, con il dio del sole in primo piano, che infligge la sua crudele punizione al satiro che osò sfidarlo. La scena si svolge in un paesaggio fluviale con alberi e un prato di fiori blu e bianchi, dove una ninfa, in piedi su un delfino raggiunge la riva sventolando una bandiera. Come altri pezzi di vetro soffiato conservati nella Sala del Settecento Veneto, molto probabilmente giunse a Palazzo Miniscalchi in seguito alle nozze tra Marianna Erizzo e Luigi.
All’interno delle quattro vetrine a muro è esposto il servito di gala dei Miniscalchi-Erizzo.
Alle pareti, oltre il ritratto del Procuratore, sono esposte tre Nature morte di Antonio Gianlisi Junior (1677-1727).
Completano l’arredo una coppia di "consoles da parata" con piano in marmo di Carrara, firmate "Antonius Di Stefano Panormitanus, 1782".
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