Claudio Zecchini (1853-1925), figlio di un possidente terriero trentino, patriota anti-austriaco nella prima guerra mondiale, una volta venuto a Milano dapprima si dedica alla vendita del seme-bachi (sulla produzione di questo si era specializzato lavorando con il padre), poi si dedica a un'azienda paterna di produzione di carbonato di magnesio. L'invenzione della "Dolomina" un prodotto che rendeva frizzante l'acqua, gli consente di cominciare a far concorrenza a ditte straniere del settore; si occupa in seguito di concimi chimici, per il cui impiego fa una serrata propaganda persso gli agricoltori, impianta una fabbrica di utensili da cucina in alluminio, diventa comproprietario di un albergo nella località termale di Salsomaggiore (Parma). Nel testamento dispone un lascito di 50.000 lire per l'Ospedale Maggiore. La realizzazione del dipinto ha un percorso travagliato fino a quando l'incarico, dopo un paio di rinunce di artisti che lamentano la scarsità di fonti iconografiche, viene commissionato ad Anselmo Bucci, che riesce a dare una bella immagine vivace e vigorosa di un uomo che era stato un lavoratore infaticabile e aveva sperimentato sempre con successo campi diversissimi di attività.
Visual arts: ti interessa?
Ricevi aggiornamenti con il tuo Culture Weekly personalizzato
Ecco fatto
Il tuo primo Culture Weekly arriverà questa settimana.