Punto focale della ricerca di Giovannoni è la precarietà della condizione umana, che qui ben si esprime nella figura del Battista, seduto sopra una roccia e circondato da un paesaggio desolato. Il corpo di colui che mostrerà Cristo agli uomini è tratteggiato con linee bianche e rosse, a indicare il tormento della carne e l’esaurirsi dell’energia vitale, che viene tuttavia sostituita da un’intensa energia spirituale. Il momento di solitudine, di riflessione, di spossatezza assimila San Giovanni ad un San Girolamo. Ma la bella tinta del cielo, un azzurro cupo, sembra prefigurare il futuro in cui le gesta del Santo e di Gesù si muoveranno, entrambi condotti ad una morte certa per la salvezza dell’umanità. Nelle storie di San Giovanni Battista il passaggio nel deserto corrisponde all’abbandono dei lussi della vita quotidiana e prelude alla grande missione, come se nell’aridità del luogo avvenisse la concentrazione massima di quella fede che poi sboccerà nel battesimo del Messia.