Il dipinto (come il San Gerolamo, inv. 1582), databile intorno al 1482, è il pannello di un polittico, che presentava al centro, con ogni probabilità, la Madonna col Bambino. Si tratta di una tra le opere più belle di Bartolomeo Montagna, pittore vicentino, attivo dagli anni '70 del Quattrocento sino ai primi decenni del secolo successivo, considerato indubbiamente il più prestigioso artista cittadino del tempo. San Paolo si staglia contro il cielo azzurro percorso da nuvole, mentre sullo sfondo si scorge una città dalle architetture rinascimentali.
L'opere colpisce per la monumentalità delle figure, cui contribuisce il punto di vista ribassato dello spettatore, posto all'altezza delle ginocchia del personaggio; l'ampio panneggio enfatizza il volume della figura. L'eccezionale senso plastico che caratterizza l'opera, la accosta alla produzione scultorea vicentina a cavallo tra Quattro e Cinquecento. Notevole nella tavola appare poi l'uso della luce, fortemente influenzato dalla conoscenza dell'opera di Giovanni Bellini: è una luce solare, che accorda i colori degli incarnati, dei panneggi e del paesaggio sui toni caldi del tramonto. Nasce così una pittura di grande naturalismo, a tratti virtuosistica, come nella resa dei volti e nella minuziosa descrizione dei capelli e della barba del protagonista.
La figura del San Paolo, d'altra parte, sarà usata dal pittore in una delle sue opere più tarde, la grande pala di Santa Maria in Vanzo a Padova, databile al 1514 ca.
S. G. C.