Fu denominata Sala dell’udienza in epoca napoleonica, quando l’appartamento fu sottoposto a ristrutturazione da Donnino Ferrari, mentre al tempo di Ferdinando di Borbone la stanza era adibita a sala da pranzo. La volta è dipinta a grottesche con elementi vegetali e forti richiami alla cultura classica: al centro, su una finta tela è rappresentata “L’ebbrezza di Bacco”, e agli angoli e sui quattro lati del cornicione animali fantastici
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