San Tommaso di Aquino viene qui raffigurato nell’attimo in cui Gesù crocifisso gli parla, come dimostra la scritta dorata che, come punta di lancia, intercorre tra lo sguardo dell’uomo e il capo coronato di spine. Secondo la tradizione il santo domenicano venne apostrofato da un crocifisso duecentesco con le seguenti parole: “Tommaso, tu hai scritto bene di me. Che ricompensa vuoi?” E il santo rispose di non voler nulla di diverso dal Signore medesimo. Così, anche in quest’opera del tardo seicento si compendia la corretta tradizione che vuole nel domenicano di Aquino il tramite ideale per unire l’intelligenza alla fede. Il suo lungo insegnamento è ben chiarito dalla presenza dei libri a lui vicini, uno sul tavolo e uno impugnato dalla mano sinistra. Ma la mano destra, intanto, tocca il petto ed il cuore a significare l’intima e totale adesione alla parola di Dio. In tal modo il quadro esplicita un rapporto triangolare tra scrittura, visione e consapevolezza della fede.