Questo dipinto, il cui soggetto presenta un significativo episodio della vita della santa, quando uno strumento di martirio, una ruota, andò in pezzi colpendo i carnefici, illustra efficacemente il fermento culturale che contraddistinse la bottega del maestro. La composizione, ricca di figure, rinvia a modelli del manierismo romano; ma l'illuminazione astratta è tipica della cultura internazionale di Calvaert che guardò con attenzione alla raffinata e delicata pittura per velature degli artisti attivi tanto in Fiandra quanto alla corte imperiale di Praga. Fu eseguito verosimilmente alla fine del Cinquecento.