Il nome sanscrito di questo ‘bodhisattva’, Avalokiteśvara, lo descrive come “il Signore che rivolge il suo sguardo in basso” sulle sofferenze degli uomini; la versione giapponese Kannon lo rende con una sfumatura diversa, “Colui che ascolta le voci del mondo”. La forma Shōkannon è usata in Giappone per distinguere fra tutte la sua iconografia più antica. La statua può venire assegnata alla fine del periodo Kamakura (1185-1333) o all’inizio del Muromachi (1336-1568). Realizzata in legno laccato e dorato con l'aggiunta di elementi metallici, è impostata al centro di un alto piedistallo composito a più piani, culminante con una corolla di loto. La corona e il piccolo Buddha Amida stante sopra la fronte del ‘bodhisattva’ sono amovibili, mentre gli altri gioielli sono collegati al corpo con fili metallici.
Questa scultura si colloca in una posizione di eccezionale rilievo tra le opere del museo: cura delle proporzioni e perfezione tecnica nel trattamento delle superfici ne fanno un vero capolavoro.
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